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il Monte Maddalena
scopri Sentiero 15 Monte Maddalena

Sentiero 15

la falesia delle meraviglie

1 HOUR + 30 MIN WALK // 2 MIN READ // 2 MIN PIC VIEW

La penombra è una tenera linea che aspetta la luce.*

Dall’alto di questo versante della Maddalena, il primo a venir conquistato dal sole ed il primo ad esserne abbandonato, la roccia prepara un programma tutto particolare di spettacoli. Il sentiero 15 ce li mette tutti in fila, uno dopo l’altro: alle spalle della Chiesa dei Santi Faustino e Giovita a Caionvico, arroccata sull’orlo del proscenio del monte a sorvegliare l’antica platea del borgo antico, si aprono le quinte della collina, dove antichi vigneti vengono orchestrati con il tocco del lavoro fatto a mano, come una volta. Da questo rigoglioso palcoscenico il sentiero striscia verso il fondale della Maddalena sul quale, per 210 milioni di anni, il tempo è intervenuto come un deus ex machina per organizzare un festival cosmico di grotte, calcari e fenomeni carsici. In ordine di apparizione, i protagonisti sono: la palestra di roccia Le Mura, la grotta Tampa, la Sella del Monte Poffa, dove si potrà finalmente applaudire, all’incrocio con il sentiero 1.

E poi ci sono le piccole e grandi comparse, come la diaclasi di Casa Coccoli. I primi palmi del sentiero coincidono con una mulattiera sghemba che conduce anche a cascina Coccoli, o cascina dei Pianèc, costruita negli anni venti dal signor Bortolo Coccoli. Lei è importante perchè dà il nome alla diaclasi che transita nei suoi paraggi, una costellazione di fratture nella Corna, una roccia calcarea che, nonostante la sua robustezza, continua ad essere trasformata dagli implacabili fenomeni dell’erosione. La diaclasi cova le sue grandi voragini ed i suoi pozzi verticali proprio lì, dietro casa Coccoli (una di loro è la grotta del bus Porch). Da queste parti bazzica anche una faglia che, nei secoli dei secoli, ha aiutato la Corna ad emergere in superficie sebbene il suo posto fosse molto più giù, in quelle viscere della terra dove all’inizio del Giurassico è iniziata la sedimentazione di organismi marini, fossili di alghe, coralli, spugne e molluschi tutti. Intorno alla Corna, per la sua naturale disposizione alla dissoluzione, si sono creati i migliori presupposti per la comparsa del paesaggio carsico: in Maddalena, infatti, più di 40 cavità sono state originate dal carsismo sotterraneo. Molte di queste grotte, voragini e pozzi si trovano su questo versante e nell’area poco distante della Val Carobbio, sopra Sant’Eufemia.

La palestra Le Mura rientra in questo baillame: lei e la Tampa sono due vere distrazioni dal sentiero, due suggestioni che calamitano verso voli diversi. La falesia di Caionvico, uno dei principali centri di arrampicata della Maddalena, è un vero e proprio incubatore di rocciatori con i suoi 5 settori dai nomi pittoreschi: Canyonvic, Oasi, Cavalieri, La Donna e Sasso dell’elefante, ciascuno solcato da millemila vie attrezzate. Al di sopra, la Tampa e la sorella minore Bus del Tampel dominano placidamente sulla valle del versante orientale, mentre tutt’intorno a loro i macereti cesellano il verde pendio con decorazioni di pietre biancastre.

Una volta tornati sul sentiero, nel bellissimo bosco, circondati da rocce ancestrali, incrociamo l’impressionante faglia delimitata da corde protettive. Più avanti inizia la salita più tosta: aggrappati ai tanti arbusti termofili, veniamo proiettati sui prati della Sella, sul Monte Poffa, a circa metà strada del sentiero 1. Risalendo la sella, in direzione nord est, ci arrestiamo al cospetto dell’immensità che s’è precipitata a darci il benvenuto.

*Quote: Alberto Casiraghy "Quando"


  1. Elena
    Apr 2018 |
    Mi hai “ispirata” dopo queste meravigliose foto accompagnate dalle tue belle parole. Non fornisci semplici indicazioni, ma canti la bellezza dei nostri luoghi e il lettore ne rimane subito incantato! Brava
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