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il Monte Maddalena
scopri La corna Monte Maddalena

La corna

210 MILLION YEARS // 30 SEC READ // 30 SEC PIC VIEW

Chi non ricorda l’interesse con cui, da giovane, aveva guardato una roccia sporgente, o qualunque ingresso di una grotta?*

La corna è un calcare bianco molto puro. È la roccia più antica della Maddalena, formatasi nel Giurassico 210 milioni di anni fa. Si mostra massiva, a grandi bancate, molto compatta e resistente. Nonostante la sua estrema vecchiezza, è emersa in superficie grazie ad una faglia (sentiero 15) che, nei secoli dei secoli, ha aiutato la Corna a pascersi d’aria, sole ed acqua, sebbene il suo posto fosse molto più giù, in quelle viscere della terra dove all’inizio del Giurassico è iniziata la sedimentazione di organismi marini, fossili di alghe, coralli, spugne e molluschi tutti.

Intorno alla Corna, per la sua naturale disposizione alla dissoluzione, si sono creati i migliori presupposti per la comparsa del paesaggio carsico: in Maddalena, infatti, più di 40 cavità sono state originate dal carsismo sotterraneo. Infatti, nonostante la sua robustezza, questa roccia calcarea continua ad essere trasformata dagli implacabili fenomeni dell’erosione. Diaclasi, pozzi verticali, grotte, voragini e inghiottitoi, macereti e campi solcati (sentiero 1, sentiero 14, sentiero 15), sono tutti figli del carsismo, molto diffuso nel settore orientale della Maddalena e nella Val Carobbio.

Il carsismo altro non è che un semplice fenomeno chimico legato alla reazione del carbonato di calcio delle rocce + acqua + anidride carbonica: venendo a contatto tra loro, i tre elementi reagiscono dando luogo a bicarbonato solubile, facilmente asportabile dalle acque di scorrimento. E così accade che all’interno delle grotte della Val Carobbio le pareti si sgretolino come niente, originando la spolverina, in passato largamente sgraffignata dal monte per la pulizia delle pentole. Il Bus della spolverina, rintracciabile sul sentiero 1, è un esempio lampante della magica chimica del monte.

La Corna è un vero patrimonio del bacino marmifero di Botticino, è la grande madre del marmo di Botticino. Già gli antichi romani sapevano estrarlo da queste pendici, utilizzandolo per erigere il Tempio Capitolino. Così anche il palazzo della Loggia, il Duomo Nuovo, il Monte di Pietà, il Cimitero Vantiniano e la meravigliosa facciata di Santa Maria dei Miracoli, risparmiata dai bombardamenti del ’45, sono interamente scolpiti con marmo di Botticino. Più globalmente, con il marmo di Botticino sono stati costruiti impressionanti monumenti nel mondo intero, per esempio l’Altare della Patria a Roma e la Grand Central Terminal di New York.

* QUOTE: Henry David Thoreau "Walden"


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