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il Monte Maddalena
scopri Sentiero 1 Monte Maddalena

Sentiero 1

2-3 hours walk // 3 min read // 3 min pic view

Valeva la pena vedere il sole che splendeva su queste cose e sentire il vento libero soffiarci sopra.*

Il mio lago Walden è stato questo monte. In ogni nuova pagina che si svolgeva intorno a quel lago, mi sorprendevo a rievocare qualche esperienza che la Maddalena mi aveva offerto lungo uno dei suoi tanti sentieri. La stessa generosità di Madre Natura, la medesima bellezza mutevole delle stagioni, la libertà della solitudine.

La prima delle trame del nostro monte si dirama dal fondovalle di Sant’Eufemia, in via Cesare Noventa, all’altezza del ponte sul Baldovera, dove prende vita il percorso della Via Crucis (alta via dell’Amore), di cui condivide tutte le tappe. Dopo il tornello verde dell’area pic nic del gruppo antincendio della Val Carobbio, dopo il sinistro Forte Cagna, dopo la piccola palestra di roccia di Sant’Eufemia (o grottino di Boulder o grotta presso il traliccio) si sale zigzagando tra i crocifissi fino ad un golgota di caccia dietro il quale, di giorno e di notte, una madonnina snocciola il suo monologo di preghiere ai numi silvestri, all’ombra e alla luce della grande croce depositata sopra certi ruderi delle guerre garibaldine.

Il roccolo è la soglia della dorsale occidentale del Monte Mascheda. Apre la prospettiva sul fondovalle, allarga l’inquadratura su Brescia e la sua pianura, sugli Appennini perfino, sul triinale del sentiero 2, lato ovest della Val Carobbio. Il sentiero si immerge nell’oceano di rocce calcareo-marnose della pendice: all’inizio di questa risalita, un percorso minore diverge sulla destra per affacciarsi sul versante orientale del Mascheda. Un punto panoramico che ospita una piccola costruzione in roccia e un panca in legno dal quale perdere lo sguardo su Caionvico, Botticino, Rezzato, il Monte Cavallo, le cave della via del marmo, il lago di Garda con Lonato, Desenzano ed il lembo di terra di Sirmione, gli aerei che si sollevano dall’aereoporto di Montichiari, l’autostrada A21 e oltre.

Tornati al sentiero 1, galleggiamo sopra un suggestivo macereto e poi surfiamo sulle rocce erose dall’acqua a formare meravigliosi campi solcati. È il carsismo, baby! Un promontorio lunare spazzato dal sole dove s’increspano i legni della tipica cricca termofila: l’Albero di Giuda, l’Orniello, il Carpino nero, la Roverella, il Terebinto, l’Ilatro, il Ciliegio canino, il Bagolaro, l’immancabile Scotano, il Biancospino, il Prugnolo. Pochi passi prima delle Grappe, sulla sinistra, una schiva stradetta si raggomitola nel grembo del Bus de la Spolverina. È pura storia: in passato i roncari e la gente del borgo salivano nella grotta per ricaricarsi di “spolverina”, il calcare che sgretolavano dalle pareti per utilizzarlo nella pulizia delle pentole.

Alle Grappe, dalla propaggine di roccia a precipizio sull’orizzonte, si spalanca tutto il bric-a-brac della valle in ginocchio sotto di noi: il grigio-marnoso dei macereti spianati sul crinale, il verde selvatico del versante opposto, la tiepida palette del villaggio Marcolini, il contorni color mattone della città che digrada nella campagna.

Più avanti, una depressione di bosco e poi la sella del Monte Poffa incrocia il sentiero 15 che si arrampica da Caionvico. L’1 invece sale ad attraversare le panoramiche dune dei prati della Sella e corre verso uno spumeggiante tessuto di biodiversità! È tutto un rito di fedelissimi del sole: farfalle, api, locuste, grilli, coccinelle, ramarri, mantidi religiose si abbandonano all’intensità della loro breve vita.

Alle porte della pozza dei Darnei, incrociamo il sentiero 2 ed il sentiero 14 condividendone un breve tratto. Più su, un roccolo precede il bivio che ci allontana dal sentiero 14; nelle ultime centinaia di metri decolliamo verso il gigante silenzioso, l’ex rifugio del CAI, e infine rotoliamo verso il boccone di prato alle sue spalle, là dove il mondo riacquista ogni volta il suo aspetto celestiale.

* QUOTE: Henry David Thoreau "Walden"


  1. Lorenzo Micheli
    Apr 2018 |
    Complimenti per il sito,bellissimo,Volevo segnalarti(ma magari mi è sfuggito)il sentiero chiamato Via Marina che parte dal cimitero di caionvico,un sentiero per esperti,molto esposto ma anche molto suggestivo. Cordiali saluti,Lorenzo.
    • Raffaella Guerini
      Apr 2018 |
      Grazie Lorenzo, grazie, apprezzo moltissimo gli interventi come il tuo, mi aiutano a completare tutti i tasselli delle ricerche ... sì, sul sentiero Via Marina ho in serbo un articolo dedicato! Attendo giornate migliori per andare ad approfondire! In generale, questo blog è un po’ un diario di viaggio in divenire… C’è ancora tantissimo lavoro da fare, posti da documentare, meraviglie da fotografare, storie da farmi raccontare… Se vorrai tenere il blog monitorato, cercherò di aggiornarlo con costanza e con approfondimenti sempre più interessanti! Buone passeggiate!
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