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il Monte Maddalena
scopri Sentiero 3 Monte Maddalena

Sentiero 3

1 HOUR WALK // 2 MIN READ // 2 MIN PIC VIEW

Alcuni sentieri, più di altri, trasmettono la suggestione della civiltà rurale e contadina dei nostri Ronchi. Il sentiero 3, insieme al sentiero 4 ed al sentiero 5, si dirama dalle pendici della Val Tavareda, là dove i pendii della collina conservano qualche cornice di terra sopravvissuta all’aggressivo inurbamento promulgato a partire dalla fine dell’800.

A metà di Viale Bornata si affaccia Via Santelle che corre in direzione di Via Sanson ad inforcare un fil rouge di gradini in pietra e cemento. Al di là del traffico della Bornata, acquattate lungo uno stretto corridoio, le costruzioni moderne cedono la parola al linguaggio antico delle cascine sugli indomiti Ronchi di S. Francesco di Paola; lo sguardo si alza sul verde boscoso della Val Tavareda, i piedi atterrano sul selciato della vecchia strada, con il suo vecchio muro a secco, la sua vecchia curva e l’eternità della sua storia, protetta tra i tetti dell’ex Floricoltura Valtavareda e piccoli campi ordinati. Sulle carte geografiche, in questa esatta posizione, dove la bellezza di Via Santelle affonda nella notte dei tempi, cascina della Noce scandisce un confine commovente tra il mondo come lo conosciamo ed un autentico legame con la tradizione. È chiaro come fin’ora la cascina non abbia accettato compromessi.

Quando la strada procede oltre la restaurata Cascina Colombera, può capitare di sentirsi osservati dai timidi occhi dei daini che dimorano all’interno del parco della cascina, e poco più avanti, dove il sentiero varca un cancello sempre aperto (è già via Mediana) l’accoglienza si manifesta con code alzate, orecchiette curiose e fusa a più non posso; tutti questi mici in libertà sono le sentinelle del bivio che a destra sfila verso il sentiero 3, a sinistra introduce il Senterù Bas che corre verso ponente incontro al Sentiero 4;

Mantenendo la destra, il segnavia ci fa calare nella boscaglia dove incontriamo una proprietà completamente abbandonata, in località Casella, al cui bivio manteniamo la destra. Poco più avanti ci aspetta un’altra biforcazione. L’obiettivo del sentiero 3 è quello di condurci al sentiero 12, al quale, da qui, potremmo connetterci in due modi: avanzando a destra seguendo la segnaletica bianco-rossa ufficiale, oppure esplorando il percorso scosceso di sinistra per arrampicare verso un roccolo dal quale accedere ai tesori sommersi della vecchia funivia naufragata tra i flutti dei rovi, dai quali rulliera e punta lanciano, stagione dopo stagione, il loro arruginito sos di resistenza.

Tornando più giù, al bivio precedente, recuperiamo il sentiero 3 ufficiale con l’inconfondibile segnaletica ad affrontare un’orbita più ampia sotto la Val del Pericol, trovandoci a camminare in mezzo al bosco dove l’immancabile Scotano s’è conquistato la totalità degli argini del sentiero argilloso. Superati certi canali scivolosi arriviamo ad un nuovo bivio condiviso con il percorso proveniente dall’Istituto Pastori, e successivamente ad un ultimo bivio che invita alla meravigliosa Pozza Valle Landa e, più avanti, al Triinale. Il sentiero 3 slitta sulla sinistra e attacca in salita il pendio: i segnavia ci spingono sempre in alto fino a quota 418 mt a raggiungere la nostra meta, l’incrocio con il sentiero 12, questa volta in piena Val del Pericol. Possiamo seguire il 12 sulla destra se ci sentiamo attratti dall’azzurro del Triinale, oppure sulla sinistra, verso Dosso Torre se vogliamo inseguire il sentiero 4, il sentiero 3V oppure decidere di scendere al Gottardo da Via Maddalena.


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  • Non ho mai trovato il compagno che mi facesse così buona compagnia come la solitudine.

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