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il Monte Maddalena
scopri Sentiero 13 Monte Maddalena

Sentiero 13

1 HOUR WALK // 2 MIN READ // 2 MIN PIC VIEW

Perchè mai dovreste interessarvi al più facile, più corto e più virale sentiero della Maddala quando l’ambizione agonistica vi arruola in raffinate sedute di trail solitario, appellandosi a quel vago snobismo atletico che vi rende indifferenti, se non addirittura infastiditi, di fronte al semplice e al popolare?

Perchè la realtà è sempre sollecita a smentire i più grandi pregiudizi, tra cui quello che ammanta il sentiero 13: senza ombra di dubbio è un bellissimo circuito tra i boschi in cima alla Maddala, assolutamente perfetto, certamente una comfort zone per alcuni, ma mai noioso nè minuscolo, se lo si conquista senza agonismo, con leggerezza, in un’oretta di onesta immersione boschiva. La sua circolarità lo rende favorevole per una rilassante seduta di trail running o per accarezzare lo stimolo di approfondire tutti gli altri sentieri che incrocia: il sentiero 2, il sentiero 5, il sentiero 6, il sentiero 11, il sentiero 3v, il sentiero delle pozze.

Partenza ed arrivo coincidono con la collinetta d’appoggio della Chiesa di Maria Maddalena: le scale in pietra sul lato est della chiesa trasportano nel bosco sottostante, là dove si infila il sentiero 2 che scivola in profondità verso la pozza del Fontanù attraverso un corridoio di betulle assolutamente eccezionale.

Intorno alla pozza inizia a prendere corpo un certo timbro selvatico che, più avanti nel bosco, deflagra di betulle, castagni, carpini bianchi, aceri, noccioli e querce depositari di una bellezza più forestale, più montana. Ci si sorprende a frenare il passo per attardarsi nella coralità delle ombre segaligne, proprio a quell’ora del giorno in cui, tra le sommità dei rami, l’ultimo sole si inginocchia senza poter mai scandagliare del tutto quel che pulsa e cresce qui in basso tra i muschi e i licheni e le felci. Mentre questa potente bellezza fa da contraltare al disappunto ginnico, andiamo incontro ad un meraviglioso tronco di quercia centenaria che accoglie due suggestive madonnine in plastica, traghettate lì per grazia di un impeto religioso o da un capriccio del folclore popolare, in un gesto quasi pagano, quasi profano. Ad ogni nuovo passaggio, i sacri polimeri garantiscono una reverenza al bel tronco.

Il bosco continua fino a diradarsi all’incrocio con la strada asfaltata, al di là della quale il sentiero lambisce il pianoro del roccolo Castegnotte e prosegue al di sopra del terreno detto Cucchettino: al di sotto sale il sentiero 5 per fondersi con il sentiero 13 sul limitare della Pozza Bresciana. Alla beltà della pozza, accerchiata dalle sue storiche querce, nessuno resiste e così non è mai cosa semplice restare soli con lei. E’ una calamita che attira i cuori urbani, adescandoli al suo cospetto da un sentiero e dall’altro, sedotti dalla ricompensa che la pozza sa sempre dare.

Da qui, a grandi passi in salita scavalchiamo le radici del bosco diretti alla strada per Muratello: a destra il Grillo e poi ancora una volta, a spirale, verso il cielo sopra la Chiesa di Maria Maddalena.


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